Occhi che parlano senza dire nulla,
affondi silenzio come lame profonde.
Emozioni distorte che frustano come catene.
Collezioni anime
rinchiuse in un’acquario come pesci evanescenti,
si muovono sbattendo contro il vetro
alla ricerca di un punto di fuga.
Le osservi, rammenti la cattura,
gioco sottile di tela di ragno
il veleno che inietti nel corpo
e sei già pronto a colpire ancora.
Mondi onirici in cui ti muovi,
prigioniero di te stesso
cerchi prede a cui recidere il cuore.
Meglio stare alla larga da soggetti simili, buona giornata 🙂
Date: Wed, 17 Jun 2015 06:40:56 +0000 To: silvia-1959@live.it
sogetti simili ti vengono a cercare 😉
sicura che cercano un punto di fuga?
Con la U si sicura, quantomeno loro…
(e diciamolo non era facile qua trovare un doppio senso, mi complimento ghghgh )
eheheeh…..mi piacciono le sfide 😉
a te piacciono un sacco di cose… 😉
come la nutella, le ciliegie, il salame, il gelato….
La signorina ha un problema a dir poco ragnale… 😛
tenuto conto della ragnatela che ho…. 😛
Gasp! 😛
Provvedere subito, per favore.
:)))))
…sono aracnofobico….
lo ero anche io (infatti ancor aoggi non è che li amo molto), poi da ragazzina dopo aver attraversato un cespuglio un ragno sul collo, mi ha fatto da terapia d’urto…
Tutto sta a capire quanta tela tessi tu a catturare ignare prede e quanto sia rimasta, invece, vampirizzata, nell’attraversamento di quel famoso cespuglio.. 😉
Io no tessere, io apolitica 😛
Io il seriale perfetto lo cerco sempre. Purtroppo va cercato esclusivamente tra gli umani.
Gli animali certe cose le fanno esclusivamente per necessità.
Le ripetizioni sono esclusivamente il mio peggior difetto.
Le ripetizioni di errori? Ok batti il cinque simao in due 😉
In effetti era una metafora questa, gli “Occhi che parlano senza dire nulla” erano umani.
Sai a volte penso che anche gli umani fanno le cose spinti solo dalla necessità. solo che a differenza degli animali, si con costruiti false necessità e in nome di quelle commettono abomini