LA CHIAVE

Torna giù!” – “Dove sei?!” – “In quale mondo sei?” – “Scendi dalle nuvole!

Sono alcune frasi che mi hanno accompagnato nella crescita fino ad un certo punto e poi sono scomparse. Credo siano scomparse quando questo mondo è entrato con fare prepotente ed ha occupato il mio spazio personale con le responsabilità, inchiodandomi su paure e ansie da prestazione.

Io mi estraniavo, ovunque fossi, in un libro, in un pensiero, in me stessa. Talmente in profondità che a volte mi dovevano chiamare due o tre volte di seguito per riportarmi a “terra”.

In qualche modo, a chi di più e a chi di meno, questo mio volare, ha sempre dato fastidio. Questa mia capacità di “andarmene” era mal tollerata, vista in maniera negativa. Talmente tanto da farla vedere anche a me così.

Invece non lo era, ora lo so.
Nascosta in qualche angolo sperduto, ora la sto cercando, perché quello spazio, quel mio volare era il mio modo di unirmi, in luogo in cui la visione delle cose, dei miei pensieri e delle mie emozioni aveva uno spessore diverso.

L’ho cercata in questi anni, in tanti luoghi fuori di me, a volte anche perdendomi, quando l’unico posto in cui cercare ero io.
La chiave del mio volare sono io.
The key

35 pensieri riguardo “LA CHIAVE

    1. Ora la sruggino
      (la chiave per volare)

      (ah per quanto riguarda il doppio senso in effetti non la uso, ma fino a che non trovo la toppa giusta la chiave rimane dove è)

      (si lo so con questo doppio senso ho stravolto le immagini io chiave il resto toppa e non vivecersa, ma del resto io stravolgo sempre)

      (si so anche questo, ho un’alta considerazione di me 😉 )

      1. Hey brother come ben sai io parlo con il silenzio (detto con tono da spaccacojones del Wyoming)

        (No e che oggi le parentesi mi stanno simpatiche)

      2. Certo che ti adoro!

        io ho bisogno che ogni tanto mi si mandi in vacca i post, scrivo sempre così serie, ma io son una cazzona.

        Non so come mai nello scrivere mi sale sta personalità

      3. Insomma sono a casa in malattia, e leggo questo scambio alle soglie del pisolo pomeridiano. E niente, rido così tanto che mi sveglio del tutto. Ora che faccio? () () ()

  1. Ho sempre avuto anch’io la testa fra le nuvole, mi sono sempre perso nei miei pensieri, sono sempre stato un sognatore. Ne scrissi un annetto fa, credo, fin da Bambino m’identificavo nei “Sogni del Sig.Rossi”, per intenderci. Questa la capiranno sono gli anzianotti…… 🙂

  2. Secondo me è proprio questo il passaggio cruciale, quando ci rendiamo conto che la chiave è in noi, che abbiamo già tutte le risposte, ma dobbiamo imparare ad osservare, a trovare gli indizi giusti, a fare le domande corrette.
    🙂 caffè? Mi tieni compagnia?

  3. Quoto a pieno cara. Anche io ho sempre cercato delle risposte e conferme al di fuori di me, ma sto iniziando a collegare quelle domande che mi sono sempre fatta a risposte che ho sempre avuto. Non sono ancora riuscita a dare l’ultimo giro di chiave perché io le cose capisco eccome, il difficile è metterle in pratica. Ci sei riuscita prima di me. Brava 😀

  4. Ahahah mi sa che da questo punto siamo simili. Io ho sempre bisogno di una tiratina d’orecchie per riportarmi sulla terra e sulla dritta via che era smarrita xD L’importante è riuscire a rilzarsi e soprattutto capire quando è il momento di tornare con i piedi per terra 😉

  5. A me capita camminando per la strada …non di sognare, ma di essere talmente immerso nei miei pensieri che spesso mi accade di essere apostrofato da persone conosciute che mi passano accanto senza che io le abbia viste.
    O forse sono solo rincoglionito

  6. Sto valutando in quale modalità commentare.

    uhm
    Ok ci stanno tutti i pensieri e momenti introspettivi-riflessivi .. ivi!

    E poi?
    Si rischia che quando torniamo fuori da sta tana meditativa, il tempo è passato.

    Sicuramente mi son persa schifezze, ma quante cose belle potrò mai essermi persa?

    Sì lo so, che sembrano parole poco attinenti al tuo post, ma invece lo sono.

    Concordo appieno con la tua chiusura del post, ineccepibile l’intro, ma i passaggi intermedi.. boh, non so. Impossibile per me ricreare momenti passati in cui stavo bene da piccola. Ora sono ora, cambiata, facile che situazioni vecchie mi vadano strette.

    1. Ammetto la prima parte del commento mi son persa, ma va bene lo stesso, seguirti nei tuoi pensieri, non è mai facile, lasci ampi spazi di non detto. Del resto sei la Sister ❤

      Per quanto riguarda i passaggi intermedi, non è che io aneli a far le cose che facevo allora, assolutamente npo, di allora voglio riprendermi quelal cosa che fa parte di me, quella che mi permetteva il volo, quella non cambia.
      Puoi volare su un fumetto di topolino, su un classico di Cechov, puoi perderti sul pensiero di bimba o di adolescente o puoi perderti in profondità di un pensiero di oggi.

      E' lo strumento che avevo dismesso e che mi ripiglio.. o ci provo 😉

  7. occhei, occhei, mi sono espressa male (oggi sto ricevendo di quei cazziatoni in tal senso).

    premessa: me felice per te che abbia riacciuffato strumenti che ti permettano di veicolare pensieri e situazioni.

    Io non ci riuscirei a farmi padrona di strumenti miei, vecchi, che usavo nel tempo passato, per ritrovare me stessa.

    Perché ora sono cambiata, sono evoluta e quello che mi poteva andar bene o mi andava a genio, come escamotage, per fuggire e/o alleggerire la testa, ora non mi basta.

    Tutto qua 🙂

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