Il mondo era giunto al termine. Ogni singolo abitante di quel mondo lo percepì nello stesso identico istante, in fondo in questa realtà, ogni cosa che ha un inizio, ha anche una fine.
La fine era arrivata, tutti lo sapevano, non percepivano paura, ma erano intrisi da un senso di scoraggiamento. Percepivano che non sarebbe stato nulla eclatante, niente dolore, non guerre, non fuoco a distruggere o maremoti a ricoprire, semplicemente ogni essere umano si sarebbe dissolto.
Lei sospirò, non le piaceva questa cosa, ma voltandosi verso lui sorrise e penso: “Almeno andremo via insieme, ci vedremo e ci stringeremo in un ultimo abbraccio”. Fu in quel momento che si dissolsero gli occhi di tutti.
Allora lei capì che non era un’opzione concessa, l’addio a questa terra sarebbe stato in solitudine, ognuno con i suoi ultimi pensieri, ognuno un mondo a se stante, piccole isole separate che erano erose lentamente dalle onde del tempo.
Rimase immobile spaventata da quel pensiero, mentre una parte di lei pensava, non c’è corpo da sentire, e attese, attese che il resto del corpo cominciasse a dissolversi.
Scultura di Julian Voss-Andreae The invisible Lady
Me e i miei strani modi di elaborare con Morfeo le lacrime asciutte
Se vi piacciono i bl, e se amate quelli giapponesi, se vi piacciono le romanticherie e corteggiamenti “made in Asia”, se volete qualcosa di leggero, credo che Senpai, This Can’t be Love!, un adattamento del manga “Senpai, Danjite Koidewa!”, sia un Jbl che vi potrebbe piacere.
TRAMA Yanase è un designer 3D CG di talento che ha lavorato in tutto il mondo, ora è tornato in Giappone è lavora presso una società di grafica 3D. La società gli affianca quale kōhai(*), Kaneka un giovane principiante talentuoso, appassionato di grafica che vuole apprendere al meglio il mestiere
Yanase è un senpai(*) gentile e disponibile, ma cozza contro la freddezza di Kaneda, che lo tiene a distanza. L’atteggiamento di Kaneda lascia Yanase frustrato e perplesso. Nel frattempo in azienda arriva un nuovo progetto in cui i due dovranno lavorare fianco a fianco.
Una sera Yuki Kaneda, in una cena aziendale si ubriaca, e rivela a Jun Yanase tutti i suoi segreti. Dopo questa confessione i rapporti tra i due uomini miglioreranno?
Riusciranno i due ad avvicinarsi e superare le loro barriere?
CONSIDERAZIONI PERSONALI I bl giapponesi (tra quelli che ho visto io) sono, o molto intensi, forti, al limite del crudele o teneri, romantici con una delicatezza che non ho mai riscontrato in altre visioni (devo precisare che questo accade non solo con i bl, ma anche con jdrama). Senpai, This Can’t be Love!, appartiene alla seconda categoria. Dove romanticismo, timidezza, rispetto e amore sono la base su cui si sviluppa la storia. Un genere che ho visto altre volte in altri bl quali Kieta Hatsukoi, dove l’emozione dei propri sentimenti fa “sbarellare” totalmente il protagonista per la paura di questo sentimento e lo fa muovere tra timidezza, goffaggine e malintesi
Gli attori qui sono persone “fisicamente normali” (non palestrati per intenderci) a differenza di molti bl, e forse è anche questo che me li fa amare di più. Persone normali che si comportano normalmente (ammesso che la normalità esista).
Gli episodi sono otto di circa venti minuti l’uno, e scorrono veloci. Vi suggerisco di guardare anche la sigla finale di tutti gli episodi.
(*) Senpai = persona che ha un’età superiore e/o più esperienza in un determinato ambiente, settore o disciplina. Kōhai = persona che deve ricevere un periodo di preparazione e istruzione da un membro esperto.
GLI ATTORI Naito Shuichiro interpreta il senpai Jun Yanase Seto Toshiki interpreta il giovane kōhai Yuki Kaneda
VISTO su Viki
VOTO 7,5
Rammento che quando scrivo di un drama sono sempre le mie opinioni e ciò che il drama ha fatto nascere in me.
Se vi piacciono i fantasy; se vi piacciono le storie di maghi; se vi piace una storia d’amore in sottofondo, ma non troppo in sottofondo; se vi piace tra un pizzico di romanticismo e un pizzico di magia, ridere; se sognate come me gli amori tenaci che resistono e combattono nelle avversità; se vi piace un po’ di azione; se vi piace anche l’intrigo di palazzo; se volete vedere un drama ben recitato e con attori degni di questo nome, ecco, “Alchemy of Souls” è il drama perfetto che vi sta aspettando.
TRAMA Premetto che Alchemy of Souls attualmente in onda è formato da venti episodi, ed è già prevista l’uscita della seconda stagione di dieci episodi.
La storia è ambientata in un paese immaginario chiamato Daeho, in un tempo non definito del passato, dove vive il giovane Jang Uk, erede di una famiglia nobile, gli Jang. La sua vita è condizionata da uno spiacevole segreto sulla sua nascita, di cui parlano le persone in tutto il paese.
Per una serie di circostanze, Jang Uk incontra Mu Deok, la cui anima è intrappolata in un corpo fisicamente debole, lei era una guerriera e una maga, nel nuovo corpo più debole non può usare i suoi poteri e quindi diventa la serva di Jank Uk.
Amici da sempre di Jang Uk, sono Seo Yul e Park Dang Gu, rispettivamente gli eredi di altre famiglie nobili i Seo e i Park, entrambi sono dei giovani maghi apprendisti a Songrim.
Nonostante i tre ragazzi siano tutti coetanei e di famiglie nobili, a Jang Uk è precluso l’apprendimento delle arti magiche, ciò è dovuto a causa dello spiacevole segreto che lo accompagna dalla sua nascita e che ha condizionato la sua vita. Jang Uk però non si rassegna al suo destino e cerca in ogni modo di superare questo condizionamento.
Tutto ciò mentre giochi di potere e magia mettono a dura prova la pace tra Songrim, la scuola dei maghi, Cheonbugwan dove risiede la famiglia reale e il principe ereditario Go Won e Jinyowon dove sono conservati i manufatti magici. Un pericoloso incantesimo proibito, “hwanhonsool” (l’anima dei morti ritorna ai vivi), è tornato ad essere utilizzato nel Daeho.
Riuscirà il giovane Jang Uk a sconfiggere il suo destino avverso? Che ruolo avrà la serva Mu Deok in tutto ciò? La pace tra Songrim e Cheonbugwan resisterà agli intrighi di corte e ai maghi malevoli?
CONSIDERAZIONI PERSONALI Potrei fare una sola considerazione personale e avrei finito: MI PIACE TANTISSIMO!
Ma un paio di cose in più le scrivo. Il drama sembra storico, ma non lo è, ovvero i personaggi sono vestiti come nei drama storici, ma si comportano come se vivessero in tempi recenti, questo nella prima puntata mi aveva un po’ destabilizzato, ma proseguite a vederlo, perché merita, anzi questa cosa lo rende più interessante.
Gli attori sono tutti bravissimi, principali e secondari, il drama è un mix di azione, magia e romanticismo, vi assorbirà velocemente, questo anche se un paio di episodi mi sono sembrati leggermente più lenti.
Amo il ruolo di Mu Deok, un ruolo femminile propositivo, indipendente, deciso, bello, alla pari con il protagonista maschile. Non è sempre così scontato nei drama coreani.
Un paio di frasi che ho amato: “Gli umani sono incapaci di vedere sé stessi con i propri occhi. Quindi la percezione che hai di te stesso, non è altro che un’illusione. Lo stesso vale per come gli altri ti percepiscono. Vedono solo ciò che vogliono vedere e creano un’illusione che fa al caso loro. È tutto solo un’illusione. Significa che le persone vedono solo illusioni e nient’altro.”
“Non so molto di amore… ma quando ami veramente qualcuno, non c’è bisogno di dirlo così spesso. Perché è già difficile dirlo solo una volta.”
GLI ATTORI Sono tanti e bravissimi, di solito riesco in un solo collage di foto a mettere i principali attori e/o quelli significativi, questa volta ho dovuto “allargarmi” e farne due, tralasciandone, comunque, altri. Lee Jae Wook interpreta Jang Uk, giovane a cui fin dalla nascita sono stati inibiti i poteri magici. Conosciuto in “Extraordinary You” dove l’ho apprezzato lentamente fino ad amarlo alla fine, qui si riconferma tra le migliori giovani leve di attori coreani.
Jung So Min interpreta Mu Deok (e Nak-su) giovane donna dal passato tormentato che si ritrova ad essere “serva” di Jank Uk. Prima volta che la vedo recitare come protagonista, mi ha conquistato subito, dai primi fotogrammi.
Hwang Min Hyun interpreta Seo Yul, giovane mago in formazione a Songrim. Ex cantante dei Nu’est (la band si è sciolta nel 2018), dal 2020 ha intrapreso con successo anche la carriera di attore.
Yoo Joon Sang interpreta Park Jin, mago di Songrim, presenza costante al fianco di Jang Uk. Bravissimo, riesce ad essere sia serio e, a volte, avere quel tocco di comicità che strappa sorrisi. Lo potete trovare anche in “The Uncanny Counter” e “The Pentahouse2”.
Oh Na Ra interpreta Kim Doju la donna che ha allevato Jang Uk. Prima volta che la vedo recitare, non ho visto altri drama da lei interpretati.
Shin Seung Ho interpreta il principe ereditario Go Won. Prima volta che lo vedo in un ruolo principale, molto bravo, visto in ruoli di supporto in “Love Alarm” e “D.P. Dog Day”.
Arin interpreta Jin Cho Yeon la figlia minore di Jin Ho Kyung. Vocalista e Maknae del gruppo kpop “Oh my girl”, da un paio di anni ha intrapreso anche la carriera di attrice.
Yoo In Soo interpreta Park Dang Gu, un altro giovane mago e amico di Jang Uk. Giovane attore che ha recitato in ruoli di supporto in parecchi drama tra i quali: Strong Girl Bong-soon, Gangnam Beauty, At a Distance, Spring Is.
Park Eun Hye interpreta Jin Ho Kyung, capo della famiglia Jin. Non conosco questa attrice, qui recita in un ruolo di supporto, ma ha alle spalle, in Corea, una filmografia molto ricca.
Jo Jae Yun interpreta il cattivissimo Jin Mu. Recita dal 2003 e ad oggi ha interpretato tantissimi ruoli, in prevalenza di supporto, molto bravo a far il cattivo, qui riesce a farsi odiare solo guardandolo.
Lee Do Kyung interpreta Heo Yeom mago anziano di Sogrim. Recita da molto, in ruoli di supporto, cito solo alcuni dei suoi lavori: The Uncanny Counter, Dali and the cocky Prince, Hyena e Avvocata Woo.
VISTO su Rama, ma lo trovate anche su Netflix
VOTO 9 (pieno)
Rammento che quando scrivo di un drama sono sempre le mie opinioni e ciò che il drama ha fatto nascere in me.
È un kdrama ricolmo di grandi nomi, un’ambientazione diversa dal solito ma tenendo la base classica romantico sentimentale di molti drama. Se vi piacciono le storie d’amore un po’ tiramolla in attesa del lieto fine, questo “Previsioni d’amore” (conosciuto anche come “Cruel Story of Office Romance” o “Forecasting Love & Weather”) potrebbe essere un drama che vi piace.
TRAMA Jin Ha Kyung è una trentacinquenne che lavora alla Korea Meteorological Administration. Una donna che cerca conferme e sicurezza in ogni ambito, lavorativo e non, lo fa cercando di essere il più razionale possibile. Sta per sposarsi con Han Ki Joon, portavoce ufficiale del KMA.
Nel frattempo entra in contatto con Lee Shi Woo, un esuberante giovane venticinquenne, meteorologo di un ufficio distaccato del KMA, con il quale ha una discussione, non credendo alle parole del giovane sull’arrivo di pioggia e di una grandinata. Qualche tempo dopo Lee Shi Woo viene trasferito all’ufficio centrale, dove lavora Jin Ha Kyung.
Chae Yoo Jin, è una giornalista in pianta stabile al centro meteorologico, convivente di Lee Shi Woo, sta vivendo la convivenza come un peso, mentre cerca di far decollare la sua carriera.
Come si incroceranno i loro destini?
CONSIDERAZIONI PERSONALI Non mi aspettavo molto da questo drama, sapevo che di base (già dal titolo) sarebbe stata una storia d’amore classica, ma pur non avendo aspettative, è stato peggio di quanto pensassi.
Una storia “congelata”, rigida e fredda come il ruolo della protagonista. Tra i protagonisti passione e trasporto non pervenuti, coinvolgimento zero, capacità recitativa “desaparecidos”, ad esclusione di Song Kang, che ha fatto crescere il suo personaggio man mano nella storia, cosa che ha fatto anche Yoon Park anche se in maniera inferiore.
Devo dire che, invece, i personaggi secondari, sono tutti bravissimi.
Park Min Young qui è sembrata un’attrice alla prime armi, con poche espressioni visive e una comunicazione corporea prossima allo zero. Mi auguro che sia colpa di qualcuno che le ha imposto questo tipo di recitazione, perché puoi interpretare un ruolo da persona razionale e con la paura di essere ferita, in modo più convincente.
Inoltre, hanno avuto la capacità di fare qualcosa che pensavo impossibile, sono riusciti nei primi episodi a far diventare brutto Song Kang, stiamo parlando di Kang! Ce ne vuole per farlo diventare brutto (e vi assicuro che non erano esigente di copione). Solo verso la fine hanno recuperato il vero Kang.
Detto questo il drama scorre, non avvince, ma si fa guardare.
Una cosa mi è piaciuta molto, ad ogni puntata corrisponde un fenomeno meteorologico, che corrisponde allo stato d’animo sentimentale dei due protagonisti, applicando delle metafore tra meteo e amore.
Frasi che mi hanno colpito. Jin Ha Kyung che pensa tra se: “Perfino quando non sappiamo cosa fare, o non riusciamo a distinguere il bene dal male, dobbiamo prendere delle decisioni. Dobbiamo decidere cos’è giusto e quali sono le risposte alla vita.”
La madre di Jin Ha Kyung parlando con lei: “La vita è breve, sciocchi. Smettila di cercare di prevedere solo che tempo farà domani. Osserva anche le condizioni meteo di oggi. Guarda il cielo ogni tanto. Sali sul tetto, goditi la brezza, e guarda la persona che ami. Perché cercare le risposte di domani, se non riesci a vivere il presente?”
GLI ATTORI Park Min Young interpreta Jin Ha Kyung, direttrice del centro meteorologico centrale di Seul. Chi non la conosce grazie a “What’s Wrong with Secretary Kim “e “Her Private Life”? E cito solo i più famosi. Purtroppo qui è molto lontana dagli splendori di quelle interpretazioni, colpa sua o colpa del ruolo, non so dire.
Song Kang interpreta Lee Shi Woo, giovane meteorologo che viene trasferito alla KMA (Korea Meteorological Administration) dove lavora Jin Ha Kyung Anche per lui cito qualche drama: “Love Alarm”, “Navillera” e “Nevertheless”. Ha confermato la sua grande capacità recitativa, e in questo drama non è stata cosa da poco.
Yoon Park interpreta Han Ki Joon, portavoce ufficiale del KMA. Lo conosco davvero poco, ma in questo drama partendo da un ruolo un po’ macchietta, è riuscito a trasformarlo man mano che il drama avanzava. Yura interpreta Chae Yoo Jin, giornalista in pianta stabile al centro meteorologico. Nonostante abbia alle spalle una lunga carriera, anche come attrice, per me è stata la prima volta in cui l’ho vista recitare. In questo drama le hanno dato un ruolo un po’ da “cliché dramoso”.
E poi c’è Lei, il pilastro femminile dei drama coreani un’attrice che amo moltissimo, sempre in ruoli secondari, ma con la sua presenza il drama acquista punti, Kim Mi Kyung, nel ruolo della madre di Jin Ha Kyung.
VISTO su Netflix
VOTO 7 – 7,5 (Il mezzo punto in più è dato da Song Kang e da Kim Mi Kyung)
Rammento che quando io scrivo di un drama sono sempre le mie opinioni e ciò che il drama ha fatto nascere in me.
E’ un kdrama edizione “classic”, pieno di intrighi politici, poliziotti corrotti, chaebol che s’infilano nel potere. Colpi di scena continui, tensione che sale, il tutto amalgamato insieme da una storia d’amore che sembra non avere diritto a nascere, ma che il destino porta sempre sulla scena dei protagonisti. Se avete letto quello che ho appena scritto e vi piace, allora “Why Her?” (conosciuto anche come “Why Oh Soo Jae?”) è il drama che fa per voi.
TRAMA Oh Soo Jae è una giovane donna avvocato, ha come scopo principale della sua vita l’inseguire la carriera e i successi personali lavorativi. Infatti, è il miglior avvocato dello studio legale TK. Lavora in un ambiente molto maschilista, e ad un passo del suo definitivo successo, per una serie di motivi e di giochetti di potere, è messa in stand by. È obbligata, per alcuni mesi, dal presidente, dello studio legale dove lavora, Choi Tae Gook, a diventare un’insegnante universitaria per far calmare le acque.
Alla Seojung University Law School incontra come suoi studenti Gong Chan e Choi Yoon Sang. Il secondo è figlio del presidente Choi Tae Gook, e tiene questa sua parentela nascosta agli altri studenti, mentre il primo ha un legame molto antico con Oh Soo Jae, la quale però non lo riconosce.
Da qui partono una serie d’intrighi, scontri di potere, corruzione e tentativi di affossare una verità nascosta da dieci anni, e per farlo non si risparmiano ricatti, omicidi e doppi giochi.
Riusciranno i due protagonisti a salvarsi dalle innumerevoli tele di ragno predisposte sul loro cammino?
L’amore di Gong Chan riuscirà a dare ancora vita al cuore di Oh Soo Jae che ormai sembra pietrificato?
CONSIDERAZIONI PERSONALI Ho guardato con piacere i primi quattordici episodi, poi dal quindicesimo al sedicesimo (il finale), la caduta di stile, l’eccesso di melodramma, il perdurare delle scene di dolore che non portano nulla di più alla trama o alla visione, se non cercare di portare, biecamente, lo spettatore nel più profondo coinvolgimento emotivo. Tutto ciò ha prodotto il me l’effetto paradosso (ovvero ottenere l’effetto opposto rispetto a quelli previsto).
Un vero peccato, perché gli attori meritano (tutti, anche quelli secondari), la storia inizialmente era davvero coinvolgente, ma questo eccesso di melodramma, questo “isso, issa e o malamente” per ben due episodi di seguito, mi ha fatto cambiare idea sul voto complessivo da dare al drama.
Un appunto per chi ha deciso (presumo regia e sceneggiatore) come doveva essere interpretato il ruolo di Gong Chan. Hwang In Yeob aveva dimostrato ampiamente un’ottima capacità recitativa in “True beauty”, relegarlo per l’ennesima volta (come in The sound of Magic) nel ruolo dello studente ingessato e rispettoso, non lo ha valorizzato e ha dato meno spessore al drama stesso. Hwang In Yeob ha superato i trentanni anni, merita ruoli non più da studente ventenne.
Ultimo appunto ulteriore, sospetto che il drama doveva essere trasmesso in orari “fascia protetta” in Corea, altrimenti non mi spiego la regia con i suoi “baci ghiacciolo” tra i due protagonisti.
Una frase detta all’interno del drama, mi ha colpito: “Si dice, non dare potere agli avidi, non dare soldi agli ignoranti e non dare una spada a un pazzo”.
GLI ATTORI Seo Hyun-jin interpreta Oh Soo Jae, l’intraprendente e fredda avvocata dello studio legale TK. L’avevo vista recitare in “You are my spring”, ma confesso non mi era rimasta particolarmente in mente. Qui invece nel ruolo della gelida avvocatessa riesce a lasciare il segno.
Hwang In Yeob interpreta Gong Chan lo studente di giurisprudenza che si ritrova Oh Soo Jae come professoressa dopo anni dall’averla vista per la prima volta, in altre circostanze. Ho conosciuto questo attore in “True Beauty” e l’ho amato tantissimo, come ruolo e come recitazione. Purtroppo sia “The sound of magic”, sia in questo drama, lo hanno “congelato” nel ruolo di studente con poca possibilità di espressione.
Bae In Hyuk interpreta Choi Yoon Sang, studente, con poca voglia di studiare, di giurisprudenza e figlio del presidente dello studio legale TK. Visto recitare in “At a Distance, Spring is Green (A distanza, la primavera è verde)” e in “My Roommate is a Gumiho”, si conferma tra le nuove leve di attori con un’ottima capacità. Heo Joon Ho interpreta Choi Tae Gook padre di Choi Yoon Sang , il presidente dello studio legale TK, amico di industriali e politici di alto livello, con i quali intesse interessi loro e personali. Prima volta che lo vedo recitare in un drama, bravissimo nel ruolo del “Presidente”, espressioni visive che parlano.
Vorrei citare anche un paio di artisti che hanno il ruolo di supporto ma che spesso vediamo recitare e che, personalmente apprezzo molto, a prescindere dalla tipologia di drama in cui recitano, la loro recitazione ha un sempre un tocco particolare: Ji Seung Hyun interpreta Choi Joo Wan il figlio maggiore del presidente della TK; Lee Kyung Young interpreta Han Seong Beom il presidente della Hansu Group; Kim Chang Wan interpreta Baek Jin Ki il preside della facoltà di giurisprudenza; Cha Chung Hwa che interpreta Chae Joon Hee, l’amica di vecchia data di Oh Soo Jae.
VISTO su Rama
VOTO 7,5
Rammento che quando io scrivo di un drama sono sempre le mie opinioni e ciò che il drama ha fatto nascere in me.
Da piccola mi piacevano i film che mescolavano attori in carne ed ossa e “attori” disegnati. Da adulta, guardando queste due stagioni di Yumi’s Cell, ho confermato questo mio piacere, le iterazioni tra umani e animazione 3D.
Se anche voi amate questo binomio, se oltre a questo vi piacciono le storie che fanno ridere e sorridere, se vi piace anche essere “inzuppati” nelle emozioni, qualsiasi esse siano, consapevoli che ogni tot risate, nella vita, c’è anche una lacrima, allora “Yumi’s Cell” (Sia la stagione uno, che la due) è il drama che vi sta aspettando per tornare un po’ bambini, rimanendo adulti.
TRAMA Il nostro corpo è formato da miliardi e miliardi di cellule, che lavorano in noi, per noi, senza che ce ne rendiamo conto. E se queste cellule avessero una vita propria, se come noi popoliamo paesi e città, loro facessero lo stesso con noi? Se la loro città da mantenere al meglio, fossimo noi?
La storia delle due stagioni racconta la vita di una persona normale, Yumi, e di come le sue cellule cerebrali e le sue emozioni controllino ogni suo pensiero, sentimento e azione.
Nella serie, non solo Yumi ha queste cellule ed emozioni, ma ogni umano viene controllato da loro.
Non posso spiegarvi oltre e nel dettaglio la trama, anche se la trama di base è la stessa, le stagioni sono due e corro il rischio di spoilerarvi qualcosa della stagione uno per parlare della due.
Vedere la cellula “emozione” discutere con quella “razionale”, oppure veder arrivare la cellula “fame”, mentre la cellula “ansia” sbircia, è davvero carino e divertente. Non parliamo poi della cellula “amore”, mentre la cellula “malizia” vi farà ridere davvero molto.
Vi citerò solo i tre protagonisti: Kim Yu Mi, chiamata Yumi, è una donna che lavora presso una grande azienda, la sua cellula principale è amore. Ku Woong, è uno sviluppatore di giochi con una mente logica e razionale, la sua cellula principale è orgoglio, il suo personaggio esiste sia nella prima sia nella seconda stagione, ma è nella prima che è sviluppato di più. Yoo Babi dolce, bello e intelligente, lavora nella stessa azienda di Yumi, è molto popolare proprio per le sue qualità, lo troviamo sia nella prima sia nella seconda stagione, ma il suo personaggio si sviluppa nella seconda.
CONSIDERAZIONI PERSONALI Questa serie mi è piaciuta, entrambe le due stagioni. Non so l’effetto che ha fatto a voi (se l’avete vista) o che farà quando la vedrete, ma vi posso assicurare che io mi son ritrovata in tutte le cellule cerebrali ed emozionali di Yumi.
Si vedono anche le cellule di Ku Woong e Yoo Babi, ma molto meno rispetto a quelle di Yumi, questo mi dispiace, mi sarebbe piaciuto saperne di più su quel mondo misterioso (per me) che è il maschile. Scrivo questo, poiché essendomi ritrovata nelle cellule di Yumi, sospetto che quelle dei due protagonisti maschili, siamo altrettanto vere. Sono consapevole che hanno girato questa serie indirizzandola più a un pubblico femminile che maschile. Peccato, se avessero dato più spazio anche alle cellule maschili il mio voto sarebbe stato più alto.
Alcuni episodi, per me, sono stati davvero “intensi”, avendo empatizzato tanto con Yumi, mi son ritrovata a sentire, percepire, come se avessi vissuto in prima persona il suo vivere. Molto bello quando era positivo, un po’ meno quando non lo era.
GLI ATTORI Kim Go Eun interpreta Kim Yu Mi, chiamata Yumi. Personalmente, come attrice, mi piace molto, alcuni suoi ruoli sono indimenticabili, ne cito solo due per tutti “Goblin” e “The King: The Eternal Monarch”. Ahn Bo Hyun interpreta Ku Woong, nella prima stagione ha un ruolo principale, mentre nella seconda, pur rimanendo figurale centrale, non lo si vede in tutti gli episodi. E’ sulle scene da molto tempo, ha avuto ruoli di supporto in “Her Private Life” e in “Itaewon Class”. Magistrali le sue interpretazioni come protagonista in “My Mame” e in “Military Prosecutor Doberman”, ha una capacità di cambio ruoli che me lo fanno assurgere tra gli attori migliori coreani (di quelli che conosco).
Park Jin Young conosciuto anche solo come Jinyoung, interpreta, Yoo Babi, interprete principale maschile. E’ un cantante, membro della boy band Got7, ha iniziato il suo debutto come attore nel 2012 in ruoli secondari, solo nel 2019 ha avuto il suo primo ruolo principale in “He Is Psychometric “.
VISTO su Viki Rakuten, ma potete vederlo anche su Rama.
VOTO : per entrambe le due stagioni un 9.
Rammento che quando scrivo di un drama sono sempre le mie opinioni e ciò che il drama ha fatto nascere in me.
Non ci ho dormito stanotte, mi sono svegliata ogni millanta minuti, sempre quella percezione nel cuore. Nel dormiveglia cercare di capire perché rivedevo immagini senza immagini della serie vista ieri, una serie che mi ha “rubato” (apparentemente) solo sorrisi e risate, e sì, ammetto anche qualche emozione visto che parla di “emozioni”. Cosa mi svegliava e rendeva il mio sonno così tormentato? Perché quel titolo era la prima cosa che pensavo in quei risvegli cadenzati?
Intuirlo stamattina quando il conscio ha occupato il posto dell’inconscio, ma trovare un suggerimento, un promemoria, da lui lasciato.
Le lacrime della protagonista tenute dentro per mesi che si sciolgono in quella stretta, quel lasciarsi andare, quel ricominciare, sapendo nel suo inconscio che è solo un preludio ad un nuovo addio.
Avete mai lasciato qualcuno da innamorati persi di quel qualcuno?
Io l’ho fatto, è una cosa che lascia il segno, talmente tanto e in profondità, che, a quanto pare, bastano pochi fotogrammi per portare in superficie tutto quel dolore, e non basta dirsi che è la stata la scelta migliore, che non avevi alternativa, che era una questione di sopravvivenza emotiva, che sei quella che sei anche grazie a quello, non basta…
La storia è alle spalle, quell’amore è alle spalle, ma quel segno è ancora lì è ha tracciato il solco del mio vivere da quasi vent’anni.
Devono piacervi i kdrama edizione “classic”, quelli con i ruoli ben definiti, i cattivi cattivi, i buoni buoni, la lotta tra i cattivi e i buoni, i colpi di scena a fine episodio, la tensione che sale, il second lead presente, le suocere cattive, i giochi di potere, i ceo pieni di soldi. Ecco se vi piace questo genere “soap opera”, “Matrimonio e desideri” (Remarriage & Desires) è il drama che vi sta aspettando.
TRAMA Seo Hye-seung per colpa di Jin Yoo-hee, un’avvocatessa collega del marito, in un attimo perde tutto quello che ha, l’amore del marito, la posizione, la casa e i soldi. Jin Yoo-hee, infatti, per i propri interessi personali, le seduce il marito, lo coinvolge in un crimine economico facendolo incolpare al posto suo, e infine lo abbandona. L’uomo, accusato e abbandonato da tutti, non regge a tale situazione. Tempo dopo, la madre di Seo Hye-seung, la iscrive a sua insaputa, alla Rex, un’agenzia matrimoniale dedicata ai super ricchi. Hye-seung nel frattempo, faticosamente ha cercato di ricostruire la sua vita per lei e la figlia, e non è interessata a un nuovo matrimonio, quindi si reca alla Rex per disdire l’iscrizione e farsi ridare i soldi. Giunta all’agenzia però scopre che anche Jin Yoo-hee è lì, con lo scopo di trovare un marito tra i super ricchi. A quel punto decide di rimanere per vendicarsi di quello che è accaduto a lei e al marito.
Un gioco sottile di vendetta e potere si instaura tra le due donne, gioco che Choi Yu-seon, scaltra proprietaria della Rex, cerca di sfruttare a suo favore. Comincia così il tentativo di Seo Hye-seung di impedire a Jin Yoo-hee di conquistare la “preda” che ha puntato, il “ricco dei ricchi” Hyun Woo Young, proprietario di una delle più importanti società coreane. In questo vortice arriva anche Cha Seok Jin, ex fidanzato di Seo Hye-seung e figliastro di Choi Yu-seon, ancora innamorato della sua ex.
In tutto questo turbinio, tra vendette e intrighi, chi riuscirà a sopravvivere?
CONSIDERAZIONI PERSONALI Sinceramente sono stata borderline con questo drama, pur riconoscendo la bravura degli attori, il genere melodrammatico centrato perfettamente, l’ottima regia e così via, questo drama mi ha irritato più volte nella visione.
I motivi? Allora… 1) Non mi sono piaciuti gli stereotipi presenti portati avanti eccessivamente: la cattiva “cattivissima”, la buona brava e bella che lotta, l’AD un po’ tsundere, le suocere che entrano a gamba tesa nella vita dei figli e così via.
2) Non mi sono neppure piaciuti i voli pindarici di sceneggiatura che hanno fatto per far sì che il cattivo avesse sempre un’arma in mano all’ultimo momento o che, per lo stesso motivo, il buono si salvasse comunque.
3) Non mi è piaciuto come la figura dell’uomo, in genere, esce da questo drama, tutti stupidi mentre le donne li manovrano a loro piacimento (ad esclusione chiaramente diHyun Woo Young l’Ad).
4) Non mi è piaciuto come la figura della donna, in genere, esce da questo drama, tutte manipolatrici, amanti solo del potere e/o del denaro (ad esclusione chiaramente di Seo Hye-seung). 5) Ho percepito troppo l’intento manipolatorio dello sceneggiatore e del regista per coinvolgere emotivamente, fino all’osso, gli spettatori. Per l’amor del cielo esiste in ogni drama, ma deve esser fatto bene, con lo spettatore portano all’interno con mano leggera, non che si senta spinto ad andarci dentro per forza.
6) Ho visto altre serie di questo genere, ne cito due ad esempio “Mine” e “Law School”, fatte veramente bene e coinvolgenti, senza cadere nei voli pindarici e nell’eccesso di stereotipi.
7) Finale chiamiamolo “aperto”. Che si voglia lasciare aperta la possibilità di una seconda stagione? Mah… amavo le serie coreane perché erano 16 puntate, una stagione, stop, terminava. Ora, spesso, ne fanno 8 (è successo con altre serie) e poi forse faranno la seconda stagione, ma per farlo lasciano dei finali alquanto insoddisfacenti.
Borderline è quindi anche il mio voto che metto più sotto. Più basso per le mie valutazioni personali sulla serie, più alto il voto dato al prodotto che rimane comunque ben fatto e confezionato.
GLI ATTORI Kim Hee Sun interpreta Seo Hye-seung, la donna che si ritrova all’improvviso senza più nulla. Brava, come suo solito, ma personalmente l’ho preferita in altri drama, tipo “Tomorrov”.
Lee Hyun Wook interpreta Hyun Woo Young l’AD bello, ricco, intelligente, affascinante e con una totale sfiducia nelle donne. Prima volta che lo vedo recitare come protagonista, lo avevo visto in un ruolo di supporto in “Mine” (drama che ho amato).
Jung Yoo Jin interpreta Jin Yoo-hee, l’avvocatessa cattivissima, che distrugge la vita del marito di Seo Hye-seung. Chi segue i drama l’avrà vista sicuramente in “Snowdrop” e in “Romance is a Bonus Book”
Park Hoon interpreta Cha Seok Jin il figliastro di Choi Yu-seon, ancora innamorato della sua ex Seo Hye-seung. Conosco poco di questo attore, ha avuto molti ruoli di supporto in drama tipo: “Tomorrow”, “Soundtrack 1”, “The King: The Eternal Monarch “ e “Memories of the Alhambra “. Qui recita, finalmente, in un ruolo principale.
Cha Ji Yeon interpreta Choi Yu-seon la matrigna di Cha Seok Jin e proprietaria dell’agenzia matrimoniale Rex. Non è il suo primo ruolo principale, anche lei però lavora molto nei ruoli di supporto.
VISTO su Netflix
VOTO bordeline: 6,5 voto considerazioni personali 8 voto per il “prodotto” considerando regia e attori e “confezionamento” Nelle considerazioni personali ho spiegato meglio il perché di questa distinzione.
Rammento che quando scrivo di un drama sono sempre le mie opinioni e ciò che il drama ha fatto nascere in me.
Questo è un drama fuori dai soliti schemi coreani (almeno di quelli che arrivano da noi), quindi se volete vedere qualcosa diverso dal solito, qualcosa che non sia la solita trama dei kdrama, iniziate pure a vederlo. Lo definirei un drama che lascia spazio ai vostri pensieri, un drama che toglie la solita patina e fa intravedere la vita reale delle persone “semplici”. Ho usato la parola “semplice” ma all’interno la storia si svolge come nella vita normale e quindi con tutte le “complicatezze” che la vita porta con sé.
Se dopo aver letto tutto questo, siete ancora interessati, anzi siete più interessati “Il diario della mia libertà” (My Liberation Note) è il drama giusto che fa per voi. Io l’ho amato molto.
TRAMA Tre fratelli, ormai adulti, conducono il loro quotidiano tra casa e lavoro, cercano il loro posto al sole, la loro collocazione, le risposte alle loro domande, ai loro desideri e sogni. Apparentemente conducono una vita piacevole, ma in realtà la monotonia del lavoro e le responsabilità dell’età adulta li stanno sfiancando. Il tutto mentre scorre la loro vita da pendolari tra l’interminabile viaggio in treno tra Seul, dove lavorano e Sanpo, dove vivono con la famiglia.
Yeom Ki Jung è la sorella maggiore. Lamentela potrebbe essere il suo secondo nome, vista questa sua abitudine di lamentarsi sempre di tutto e di tutti. Cerca disperatamente l’amore, ma nello stesso tempo è estremamente selettiva, forse troppo. Non ha filtri, quello che pensa lo dice subito, senza riflettere o pensare alle conseguenze. Potremmo definirla un’impulsiva. E’ arrivata a un momento della sua vita in cui l’esigenza di un compagno è diventata una priorità.
Yeom Chang Hee è l’unico maschio, secondogenito. Sogna una vita lontano dalla casa familiare, vorrebbe molto di più dalla vita, ma non riesce a trovare cosa vuole veramente e a incanalare l’energia per la realizzazione di un sogno che non riesce a trovare.
Yeom Mi Jung è la più piccola della famiglia. Vive giorno per giorno, è introversa e timida, si sente isolata dal mondo e ha sempre questa insoddisfazione di base che la accompagna nel suo vivere quotidiano.
La loro vita è movimentata dall’arrivo del Signor Gu, un uomo misterioso, che sta cercando di sfuggire da qualcosa di non precisato. Appare improvvisamente a Sanpo, aiuta il padre dei tre ragazzi nel suo lavoro. Quando non lavora, il Signor Gu è sempre ubriaco.
Che accadrà nelle vite ordinarie e monotone dei tre fratelli? In quali e in che modi in Signor Gu inciderà sul loro sviluppo?
CONSIDERAZIONI PERSONALI Guardandolo mi sono resa conto che è un drama che potrebbe non entusiasmare molti, questo perché dai drama si aspettano uno sviluppo e una recitazione di un certo tipo. Questa sua particolarità, invece, me lo ha fatto amare molto.
La prima cosa che ho notato sono state le scene recitate con il silenzio, ma che comunicavano più delle parole. E’ una serie introspettiva, attraverso i personaggi, puoi riconoscere parti di te.
Ci si riconosce nei tre fratelli, a momenti alterni e parzialmente, perché sono aspetti e sfaccettature che di volta in volta ci fanno riconoscere in situazioni che viviamo quotidianamente. Il Signor Gu e il suo male di vivere, in cui però si nasconde ancora la voglia di essere pienamente vivo e aperto alla vita, siamo noi in alcuni momenti della nostra vita.
Al solito alcune frasi mi hanno colpito, ne riporto solo alcune.
Il Signor Gu dopo aver ascoltato Yeom Mi Jung: “Devi uccidere i tuoi istinti, devi andare in città e anestetizzarti, così invece di parlare di rane schiacciate a morte, sarai in grado di dire cose superficiali, come fanno le altre donne. Finché non ti stufi, finché non sarai stufa degli uomini. Le donne con istinti taglienti spaventano.”
Yeom Mi Jung dice alla sua amica: ”Faccio paura. Dice che gli faccio paura”, la quale le risponde: “Credo che riesci a leggergli dentro. Digli di strisciare. Chi ha paura deve umiliarsi, ma vogliono sempre scappare”.
E ancora il Signor Gu a Yeom Mi Jung: “Più sei debole più diventi malvagio, per questo la gente malvagia ha un lato pietoso”.
Yeom Ki Jung parlando del suo desiderio di vedere l’uomo con cui sta iniziando a uscire, ai colleghi di lavoro che le consigliano di farsi desiderare: “Perché devo razionare il mio affetto, Da quando è un bene riceverne poco? Non dovremmo buttarci a capofitto? Creare ansia e fare i difficili, non sono tutte cose negative, più che positive?”
Termino con le tre regole del club “di liberazione” di cui fa parte Yeom Mi Jung : 1 non fingerò di essere felice 2 non fingerò di essere infelice 3 sarò sincero.
VISTO su Netflix
VOTO 8,5
Rammento che quando io scrivo di un drama sono sempre le mie opinioni e ciò che il drama ha fatto nascere in me.
Se vi piacciono le serie giapponesi, se vi attirano i drama con poche puntate e brevi, se per voi il pathos iniziale di una storia è importante, se per voi l’amore passa anche dai primi timidi passi, se oltre ai “belloni” volete anche una regia e una trama ben fatta, se appartenete alla categoria “L’attesa del piacere è essa stessa piacere”, se da un bl volete qualcosa di più del semplice contatto fisico, se siete stanche dei bl “universitari”, se questi se li avete, allora “Old fashion cupcake” tratto da un manga dallo stesso nome, è un jdrama bl del 2022 che fa per voi.
TRAMA Nozee è un uomo quasi arrivato ai quarant’anni, che ha scelto di rimanere “congelato” nel suo quotidiano. Infatti, nonostante, a 39 anni gli offrano aumenti di livello e prestigio lavorativo, lui sistematicamente li rifiuta, preferendo rimanere nella sua zona confort. Single non cerca nemmeno una donna con cui creare una famiglia e con cui sposarsi, perché la sua rassicurante routine gli piace e non vuole romperla. La sua vita è composta da un trio: dormire, svegliarsi, lavorare. Tutto questo fa sì che la sua vita sia piatta, monotona, grigia e forse inizia a scivolare nella depressione.
Un suo giovane sottoposto, il ventinovenne Togawa, un giorno dopo un incontro con un cliente dal quale si recano assieme, passa del tempo a parlare con Nozee. Quest’ultimo osservando delle giovani ragazze che ridono e chiacchierano pensa ad alta voce: “Dev’essere bello essere una coppia di ragazze. Vedi? Sembra divertente, vero? I ragazzi non sono mai così felici. Loro scattano foto, aspettano in fila per i pancake e parlano d’amore…Ridono degli stupidi discorsi tra ragazze e si divertono sinceramente. Voglio dire, anche da giovani, non siamo mai stati così allegri”.
Da quel discorso inizia un gioco tra i due uomini, in cui decidono di comportarsi come le ragazze e cercare quell’allegria, quella spensieratezza e quella felicità delle piccole cose, che le ragazze sembrano trovare nell’essere insieme.
GLI ATTORI Takeda Kouhei interpreta Nozee, il maturo capo di Togawa, è un uomo serio, competente, gentile, sempre disponibile agli altri e che dedica la sua vita al lavoro. È un attore, intrattenitore e modello giapponese molto famoso in patria, ha iniziato la sua carriera molto presto ed è stato anche membro di una band, la PureBoys.
Kimura Tatsunari interpreta Togawa, il giovane sottoposto di Nozee. È un giovane attore di Tokio, i primi lavori sono del 2016 e da allora ha proseguito la sua carriera senza sosta.
La filmografia giapponese, da noi, è molto meno importata e quindi conosciuta, rispetto a quella coreana. Per questo la stessa sorte accade agli attori, davvero molto bravi, ma sconosciuti a più.
CONSIDERAZIONI PERSONALI Questa serie è formata da 5 episodi di circa 25 minuti l’uno. Dei Jdrama amo molto questa aspetto, serie che vanno dai cinque ai dieci episodi, non eccessivamente lunghi, ma che nella loro brevità riescono a condensare, in maniera perfetta tutto. Cosa che è successa anche con “Old fashion cupcake”.
Lo dico ogni volta che scrivo dei giapponesi, sanno essere (nei loro film e drama) di una crudezza spietata, oppure di un romanticismo che penetra e invade fino al midollo osseo, e lo fanno con delicatezza. Questo è l’effetto che mi ha fatto questo bl, un romanticismo delicato e profondo che mi ha letteralmente conquistata.
Mentre riusciva nel difficile intento di penetrate in me, come una lama incandescente in un panetto di burro, mi ha dato anche degli spunti di riflessione attraverso delle frasi dette dal protagonista. Un paio ve le riporto qua sotto:
“Quando ti fai una certa esperienza, bisogna trovare la strada per farne di nuova” Perché, diciamolo, è il cambiamento il carburante della vita. Non troppo perché si ingolfa il motore, non poco, altrimenti non ti muovi più.
“Il motivo per cui gli anni passano tanto in fretta per noi adulti è perché tutti i giorni si assomigliano. I bambini sperimentano cose nuove ogni giorno, quindi è sempre nuovo e memorabile, e gli anni sembrano più lunghi” A questa frase ho bloccato il video, e sono rimasta lì a pensare, come sia lo specchio di questi ultimi miei anni. Così veloci da non vederli, e che è vero quando avevo millanta interessi, gli anni scorrevano più lenti.
“I rimpianti consumano la vita” Credo di averlo già detto in un altro post, se i rimpianti occupano il presente, non lo vivi.
“Non sarà che non ci provi per non rimanere deluso?” Ehi tu, regista, quando cavolo sei venuto a spiarmi!?
VISTO su Viki
VOTO 9
Rammento che quando io scrivo di un drama sono sempre le mie opinioni e ciò che il drama ha fatto nascere in me.