Solo entrata ufficialmente da circa un anno nell’adolescenza senile, e l’ho fatto scivolando, senza neppure rendermene conto, grazie (o per colpa) dei k-drama, o drama coreani. Se non sapete cosa sono i kdrama, attente ad approfondire, possono dare dipendenza. Io che credevo di essere immune a queste cose, mi son ritrovata trasportata nell’Hallyu.
Le gif qua sotto fanno parte di un drama colpevole, insieme ad altri, di avermi fatto cadere nel gorgo. Sono tratte da “Something in the Rain“. Chi lo ha visto sa che è un momento molto particolare, agli altri chiaramente non dirà nulla.
L’effetto che hanno avuto sulla mia vita è stato di farmi ritrovare emozioni scomparse (credo di aver cercato di ucciderle io stessa). Forse per questo li amo, per avermele fatte ritrovare. Le pensavo cadaveri in decomposizione e invece erano solo lì, sotto le braci.
Altra particolarità dei drama coreani è la gnoccaggine dei protagonisti maschili, gnoccheria per quellə come me, quellə che hanno scoperto che una tipologia di asian man gli fa allargare la pupilla.
Ho capito che il dio che ride mi ha messo dentro, in una ripartizione del cervello, un software chiamato “uomini che accelerano il battito del cuore“, però essendo il dio che ride, mi ha fatto “incontrare” questi uomini tardi (meglio tardi che mai).
Il protagonista di “Something in the Rain” è lui, Jung Hae-in, colui che mi ha portato ad amare anche i “bravi ragazzi” e non solo quelli “cattivi”.
Con questo post è ufficiale, sono entrata ufficialmente nell’adolescenza senile, e inauguro una nuova categoria di post: “Drama mon amour“.
PS: già i miei amici mi chiamano quella dei coreani.