I pensieri e le parole sanno galleggiare sulla superficie del vino.
(Oh anche gli “stronzi” ma non posso dirlo)
Per saperlo, hai dovuto prima metter a dura prova il tuo fegato, perché l’amore è quello che realmente devasta, non il cuore.
Esci con gli amici e mentre vedi la vita scorrere intorno a te, sorseggi a volte vino a volte cocktail, sperando che prima o poi, uno dei due confonda i tuoi pensieri, ma soprattutto affoghi le tue emozioni.
Per scoprire che le emozioni sono esperte nuotatrici, sguazzano in te, quando non le senti e solo perché si sono tuffate in profondità in tutto quell’alcol, per riemergere più forti e tenaci di prima, divertite dai tuoi inutili tentativi.
Vi fu un tempo così, ora non più, un po’ perché l’alcool non lo reggi più, un po’ perché hai avuto pietà del tuo fegato, un po’ perché il tempo è galantuomo ed è l’unico antidoto alle emozioni.
Chissà, forse speravi di leggere i fondi del vino, come la chiromante legge i fondi del caffè, o ti auguravi di trovare nelle foglie di menta del mojito la tua nuova tasseomanzia.
Confidavi in un’indicazione del tuo futuro, di quando non avresti più sentito quel tormento dentro te, per poi scoprire (dopo anni) che quel tormento era essenza vitale del tuo vivere.
