Il mondo era giunto al termine.
Ogni singolo abitante di quel mondo lo percepì nello stesso identico istante, in fondo in questa realtà, ogni cosa che ha un inizio, ha anche una fine.
La fine era arrivata, tutti lo sapevano, non percepivano paura, ma erano intrisi da un senso di scoraggiamento. Percepivano che non sarebbe stato nulla eclatante, niente dolore, non guerre, non fuoco a distruggere o maremoti a ricoprire, semplicemente ogni essere umano si sarebbe dissolto.
Lei sospirò, non le piaceva questa cosa, ma voltandosi verso lui sorrise e penso: “Almeno andremo via insieme, ci vedremo e ci stringeremo in un ultimo abbraccio”. Fu in quel momento che si dissolsero gli occhi di tutti.
Allora lei capì che non era un’opzione concessa, l’addio a questa terra sarebbe stato in solitudine, ognuno con i suoi ultimi pensieri, ognuno un mondo a se stante, piccole isole separate che erano erose lentamente dalle onde del tempo.
Rimase immobile spaventata da quel pensiero, mentre una parte di lei pensava, non c’è corpo da sentire, e attese, attese che il resto del corpo cominciasse a dissolversi.

Me e i miei strani modi di elaborare con Morfeo le lacrime asciutte