LA VECCHIETTA CANUTA


Domenica mattina (pazientate con me, la fauna e la flora della palestra attirano la mia attenzione, del resto è una decina d’anni che mancavo) dopo aver grondato sudore e fatto un paio di esercizi di tonificazione, mi avvio con il tablet in mano verso il successivo attrezzo: il top.

A distanza di poco di un metro dall’attrezzo, mi si affianca una vecchietta (intendo proprio quelle cosine con i capelli bianchi, la schiena un pò curva, la pelle tipo cane Shar-Pei) e mi dice senza ombra di replica: “Mi scusi”. Con mossa sgusciante, mi obbliga a spostarmi, e si appropria dell’attrezzo che stavo per usare.

Ora io alle vecchiette in fila al supermercato ho fatto il callo, col tubero che mi fottono ormai. Non ho pietà. Ma proprio zero. Per quanto mi riguarda, possono anche mummificarsi in coda dietro me, ma non mi passi davanti neppure morta.

Questa mi ha spiazzato. Quella tenera cosina canuta che faceva la cyclette lentamente per mantenersi viv.. in forma, al momento di accaparrarsi l’attrezzo è diventata tale e quale a un camionista dei ghiacci!
immagine trovata nella rete

Basita son rimasta a fissarla qualche secondo. Si, in effetti, mi son sentita molto “grande, grossa e ciula” in quel momento, ma l’alternativa era spingerle la canuta testa sull’attrezzo con forza per almeno una decina di volte. Ho desistito.

Ma la domanda è rimasta, cosa spinge le vecchiette malefiche a saltare ogni tipo di fila, quale processo biochimico le rende così letali. Lo so ci son domande in vita che possono rimanere senza risposta.

PS: comunque mi son consolata alla fine. Dopo la palestra, un paio di saune, un idromassaggio e una pò di grotta salina hanno fatto evaporare ogni sentore negativo di qualsiasi genere, fisico e non, dalla mia persona.

PPS: il bagno turco l’ho saltato però!

PPPS: si, anche io sbaverei se leggessi da qualcuno di voi delle saune e dell’idromassaggio.

PPPPS: ve lo avevo detto che in questo 2015 son costantemente un pò bastard inside.

PPPPPS: e siamo solo a gennaio.