AVVOCATO

Ci siamo mandati spesso.
Anzi no, ti ci ho mandato io.
Anzi no, mi ci hai mandato tu con il pensiero.
Insomma ci siamo mandati a volte, ma…

ma… il giorno della festa della tua laurea,  a fine serata, sei arrivato da me con un pacchetto. Alla tua festa di laurea, tu, facevi un regalo a me. Dire che ero sorpresa è poco, e forse son stata così stronza da non averti mai detto “grazie”.
Dentro il pacchetto un orologio di vetro, con le lancette che scandivano il tempo, accompagnato da un “Grazie per tutto il tempo che mi hai dedicato”.

L’orologio di vetro, come il tempo passato, non c’è più. Entrambi fragili in questa vita. Ma noi in qualche modo siamo qua, sbagliati, claudicanti, pieni di difetti e, diciamolo, a volte pure noi un pò più stronzi.

ma… una sera estiva di luglio, tu abbronzato in un completo bianco (che più bianco non si può) e io. I tuoi amici ti aspettavano per una serata in discoteca sul lago, tu hai procrastinato, mi hai regalato un pò del tuo tempo, per darmi la tua spalla e la tua camicia bianca in modo che io potessi appoggiare la testa e le lacrime. Lo hai fatto incurante del mascara e del trucco che colava manco fossi il Niagara, a causa dell’uomo sbagliato che avevo, che io di giusti mai.

ma… una notte, ubriaca (dire che ero ubriaca è un eufemismo) dopo che avevamo passato l’ennesima serata con gli amici. Tu rimanevi con me per non lasciarmi sola a smaltire i fumi dell’alcol. Mi hai portata in auto con te, in giro, mentre io ogni due per tre andavo a vomitare. Poi seduti in auto a parlare, ti raccontavo di me, degli uomini stronzi, di cosa io pensavo, di cosa io provavo. E io provavo dolore.
Ho pianto così tanto quella notte che entrambe le narici mi si tapparono, non riuscivo neppure più a respirare.
Il non ricordarmi più nulla, il giorno dopo, di quello che avevo detto. Nulla a parte l’averti insultato con un “Guarda che non ti salvi neppure tu, sei stronzo come gli altri”. E tu bastardo, ancora oggi che non mi racconti che ti ho detto quella notte.

Quando ti dico che sei l’unico uomo che mi ha visto piangere così, e cosi tante volte, tu mi fai un mezzo sorriso sarcastico e mi dici “Che culo!”.

Potrei raccontare altri frammenti di quello che ci ha portati a oggi, a essere amici. Da quando ci siamo conosciuti (occhio che a breve sarai il maschio con più anni di permanenza nella mia vita), son passati bisticci, abbracci, alcol, incazzature e sguardi complici, son passate serate e momenti in cui i ruoli si alternavano, ma preferisco il silenziarmi, questo post non è nato per ricordarci come eravamo ieri.

Questo post è nato semplicemente per augurarti

Buon compleanno Avvocato!

Ora svolgi la professione per cui quella sera, quella in cui mi regalasti l’orologio, festeggiavi. Crono porta le lancette avanti e noi due siamo ancora (per il momento) amici (alcolizzati, ca va san dire).
Ti voglio bene (nonostante tutto) anche se a volte non sembra (tipo come mettere un “per il momento” e “nonostante tutto” nelle frasi).

PS: mi racconti cosa ti ho detto per due ore quella notte, oltre ad averti insultato?

 

18 pensieri riguardo “AVVOCATO

  1. Altri aspetti di una Storia d’Amore ! Ma quanto sei complicata ! Nei tuoi pensieri c’è un continuo divenire tra bello e tragico senza mai una pausa di riflessione su cui rinfrescare definitivamente la mente dai fumi dell’alcol !
    Forse per questa tua incredibile mistura di sentimenti non riesci a trovare pace e, se da una parte è un bene perchè essere combattivi è primario, dall’altra essere riflessivi alle volte aiuta !

    Attaccarsi alla bottiglia non risolve come altre mille manie umane che ci portiamo appresso.

    Siamo tutti dentro una scatola e per quanto cerchiamo di ribellarci è tutto confinato tra quattro mura di cartone.
    …Quindi, il passato, le nostre storie ci hanno portato qui ! In fondo non è proprio un male !

    (Rileggendo ho scritto solo una grande accozzaglia….)
    Va beh, d’altronde da uno che come avatar ha la copertina di Division Bell (Pink Floyd) non puoi aspettarti altro !

    Ciao.

    1. La vita è bella e tragica, vivendola io passo da uno stato all’altro. Il mio problema è che non vivo nel “grigio”, non ci riesco e quindi mi troverai sempre nel “bianco” o nel “nero” (credo sia anche una patologia psicologica 😛 )

      Non hai scritto un’accozzaglia, hai scritto quello che ti passava dentro velocemente.

      PS: ormai non ho più i ritmi alcolici di allora, sallo, tengo una certa età e faccio fatica a smaltire il giorno dopo 😛

  2. mi piacciono le storie così, quelle che durano nel tempo nonostante tutto e tutti. Fortunata tu e fortunato il “vecchietto” (auguri!).
    Ora cerco di inventarmi qualche cagata da dire per compensare 😉

    1. Io ho implicazioni sentimentali con tutte le persone che amo (o che ho amato), io ho implicazioni sentimentali con i miei gatti, io ho implicazioni sentimentali con la mia cana Juni, io ho implicazioni sentimentali con la vita…. per quello a volte soffro, ma è lo stesso motivo per cui a volte vedo delle cose bellissime

      1. Mmmm, ho sbagliato aggettivo. Volevo dire amorosa, amorosa di amorosi sensi e sensualità. Mi hai capita.
        Anch’io come te, mi mescolo con tutto ciò che amo e fatico a definire puntualmente, nella vasta gamma, un sentire preciso. E meno male.
        Sì, io chiedevo se c’è stato un desiderio.

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